La nascita di S. Benedetto del Tronto: dalla leggenda alla cultura marinara

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CULTURA STORIA

La nascita di S. Benedetto del Tronto: dalla leggenda alla cultura marinara

Nascita San Benedetto Del Tronto

La nascita di San Benedetto del Tronto presenta una duplice sfaccettatura, ovvero il suo impianto tendenzialmente moderno e le innovazioni in ogni campo potrebbero indurre un turista a pensare che questo territorio non abbia radici profonde nella storia: ma non è così; la nascita di San Benedetto del Tronto presenta notevoli testimonianze di un lontano passato. Come il vecchio incasato del Paese Alto con il famoso Torrione, simbolo della città. Ma anche in molte opere recenti che punteggiano la città c’è il riflesso di un’antica cultura, quella legata al mare, che da sempre costituisce il vero fulcro della vita degli abitanti.

La leggenda legata alla nascita di San Benedetto del Tronto

Per iniziare, la nascita di San Benedetto del Tronto è avvolta attorno alla leggenda del ritrovamento delle spoglie di un soldato romano di nome Benedetto che si rifiutò di rinnegare la sua fede cristiana. Quindi fu giustiziato e gettato in mare. E, continua la leggenda, il corpo è stato ritrovato da un contadino e riposto in un luogo chiuso attorno al quale dapprima sorsero alcune capanne. Poi i primi casolari che diedero origine al borgo di San Benedetto del Tronto.

La storia

Invece, secondo l’archeologia, l’origine si deve attribuire ai romani e all’antica città di Alba Picena, sulla sponda destra del torrente Albula. Infatti, il nome antico era San Benedetto in Albula, dal torrente presso cui sorgeva la vecchia pieve. E la sua origine è connessa anche al fiume Tronto. Appunto, nei pressi della foce di tale fiume, sorgeva la città Truentum. Nello specifico, San Benedetto in Albula fu più volte danneggiata e restaurata (oggi Abbazia di San Benedetto Martire). E proprio lungo il torrente Albula si trovava la zona del primo insediamento umano.

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L’Abbazia di San Benedetto Martire oggi dopo la nascita della città e i rinnovamenti (foto di: Patrizia Cicconi)

Per secoli San Benedetto del Tronto aveva la nomea di piccolo villaggio abitato da gente dedita al lavoro nei campi. Soprattutto era una zona di transito, con tanto di devastazioni dovute dalle orde degli invasori. Inoltre, nel 1240, l’imperatore Federico II, nipote del famoso Barbarossa, sostò nel territorio di San Benedetto. L’imperatore accolse sotto la sua protezione la città che acquistò potenza e protezione.

Le guerre per delimitare i confini dopo la nascita

Ma San Benedetto ebbe a che fare con i paesi limitrofi per la delimitazione dei suoi confini. Per iniziare, nel maggio 1479 i saraceni e i turchi avevano cominciato ad invadere il litorale. Nel 1572, San Benedetto prese in consegna dal vicino villaggio di Fermo l’imponente Torrione che, dall’alto, vigilava sul mare, avvertendo la popolazione dell’arrivo di flotte nemiche. Per tutto il ‘600 si ebbe la guerra fra greci e longobardi, e le devastazioni furono enormi. Purtroppo, la storia della città è segnata da molte incursioni, come i turchi che catturarono i marinai e li conducevano in schiavitù. Ma imprigionavano soprattutto le giovani donne per venderle nei mercati degli schiavi.

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Il Torrione già preminente dopo la nascita della città (foto di: it.m.wikipedia.org)

La nascita dell’incasato

Nonostante le minacce di demolizione da parte di Fermo, perché non costruite secondo un piano regolatore, le costruzioni erette verso la marina aumentarono. Così cominciarono a sorgere dei magazzini rudimentali, per riporvi gli attrezzi della pesca. Solo nel 1703, si incominciò a parlare di un nuovo incasato, ovvero le abitazioni sorte fuori dal vecchio castello e nella zona marina. Nel 1763 ci fu il primo intervento urbanistico. E nel 1850 molti dei circa 5.000 abitanti abitava fuori le mura. Dunque la vicinanza al mare costituiva una grande comodità: o si era pescatori o si faceva un mestiere legato alla pesca o comunque al mare, come quello tipico femminile della retara.

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La zona del porto che si svilupperà molti decenni dopo la nascita della città (foto di: it.m.wikipedia.org)

Lo sviluppo della città

Nella seconda metà dell’800 il borgo visse molti cambiamenti che lo portarono verso la città che conosciamo oggi. La crescita e lo sviluppo di San Benedetto del Tronto continuò per tutto il ‘900. Degno di nota, nel 1931, è la realizzazione del suggestivo lungomare su progetto dell’ingegnere Luigi Onorati. Infine, la città fu pesantemente colpita durante la Seconda Guerra Mondiale. Infatti, subì 127 bombardamenti aerei e cinque navali. Ma la sua liberazione risale al 18 giugno 1944. Il dopoguerra segna una ripresa veemente delle attività: fioriscono iniziative imprenditoriali. Ma è la pesca a diventare il cardine dell’economia locale e negli anni ’60/’70 la città vanterà uno dei maggiori porti pescherecci d’Italia. Parallelamente, subisce un tumultuoso sviluppo un’altra attività che sarà dominante degli anni successivi al secondo conflitto mondiale, il turismo.

Si ringrazia per l’immagine di copertina: it.m.wikipedia.org

La nascita di S. Benedetto del Tronto: dalla leggenda alla cultura marinara ultima modifica: 2020-01-24T09:00:40+01:00 da Patrizia Cicconi

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