C’è la faremo, il criticato manifesto affisso a S. Benedetto non fu un errore

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C’è la faremo, il criticato manifesto affisso a S. Benedetto non fu un errore

C'è La Faremo

C’è la faremo, il cartellone che durante la quarantena da Coronavirus fece virtualmente molto parlare di sé, non fu un errore grammaticale bensì uno strafalcione voluto; difatti, immediatamente si è pensato ad un’inesattezza in quanto abbastanza comune un po’ per la presunta scarsa conoscenza della lingua italiana e un po’ per il compito di alcuni correttori di smartphone, come il T9, che tendono a correggere alcune parole. Ma il manifesto in questione, una scritta nera in grassetto su fondo tricolore, affisso in una delle zone più trafficate della città di San Benedetto del Tronto, ha fatto il giro del web scatenando gli utenti.

C’è la faremo: il web si scatena

Anche questa frase è comunque risultata l’ennesima espressione che, in tempo di lockdown, diffondeva conforto e coraggio agli italiani. Insieme alla musica dei flash mob che animavano i nostri balconi e terrazze e che, tramite moltissimi video amatoriali, hanno fatto il giro del web. Anche il criticato cartellone ha fatto il giro del web. Ma per un altro motivo. Infatti, l’errore di grammatica non è certo passato inosservato. Inoltre, il tricolore era sistemato nel verso sbagliato, ovvero in verticale. Però, si è trattato di un errore voluto.

“C’è la faremo”, il cartellone fortemente criticato (foto di: www.facebook.com)
“C’è la faremo”, il cartellone fortemente criticato (foto di: www.facebook.com)

La spiegazione del cartellone C’è la faremo

Ma chi può aver commesso una simile magagna? Naturalmente, nella città rivierasca si è scatenata la bagarre. Così come sui social. Mentre l’immagine ha cominciato a circolare in rete. Comunque, le voci si sono susseguite fino a quando non si sono palesati gli autori del manifesto precisando che si era trattato di uno scherzo, un errore voluto, una sorta di esperimento sociale. L’idea è stata degli amministratori della pagina Facebook satirica Gta Sun Beach, gestita da alcuni giovani memers sambenedettesi, che hanno deciso di alleviare la tensione del momento mettendo in pubblico una frase sgrammaticata destinata a fare il giro dell’Italia. Tuttavia, ciò che in pochissimi hanno notato è la firma degli autori in basso a sinistra del cartellone.

“C’è la faremo” affisso in una delle principali vie della città (foto di: www.facebook.com)
“C’è la faremo” affisso in una delle principali vie della città (foto di: www.facebook.com)

Il post degli autori

Nello specifico, si legge nel post degli admin della pagina: “Questa la dedichiamo a tutti quelli che ci hanno detto come dobbiamo spendere i nostri soldi, a quelli che hanno commentato incazzati ma scrivendo male in italiano, a quelli che ci hanno insultato, ai cugini ascolani che l’hanno condivisa a morte per sfotterci, a quelli che facevano bene a darci i soldi per la web serie perché co’ 15 euro e mezza giornata di lavoro abbiamo mandato Sun Beach sulle pagine nazionali di tutto il web”. Quindi il cartellone è stata un’opera satirica. Ovvero una provocazione, una sperimentazione sociale per testare come avrebbero reagito gli utilizzatori del web. Di certo, con quel messaggio di buon augurio sono riusciti anche a strappare più di un sorriso durante il difficile periodo di lockdown forzato che abbiamo dovuto affrontare. E ancora oggi fa sorridere.

Si ringrazia per l’immagine di copertina: www.facebook.com

C’è la faremo, il criticato manifesto affisso a S. Benedetto non fu un errore ultima modifica: 2020-07-10T09:00:39+02:00 da Patrizia Cicconi

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