Lo Stadio Ballarin, una lezione di civiltà per la nostra Italia

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EDIFICI STORICI

Lo Stadio Ballarin, una lezione di civiltà per la nostra Italia

Lo Stadio Ballarin

Lo Stadio Ballarin, un tempo luogo della gloria calcistica, da molti anni si è trovato in una condizione di totale abbandono. In particolare, lo stadio Ballarin è il più vecchio impianto sportivo della città di San Benedetto del Tronto. Come tale, ha ospitato le gare casalinghe della Sambenedettese Calcio fino al campionato di Serie B 1984-1985. Oggi la squadra gioca nello Stadio Comunale “Riviera delle Palme”. Inaugurato nel 1931, sorge a pochi metri dal porto, nella zona nord della città. A dir la verità in passato vecchie glorie e tifosi del calcio ci hanno regalato in questo piccolo stadio splendide emozioni e momenti indimenticabili.

La prima denominazione dello Stadio Ballarin

Nel 1944 lo Stadio Ballarin è stato intitolato alla figura di un ex giocatore locale rossoblù Tommaso (Massì) Marchegiani, morto sotto i violenti bombardamenti cittadini durante la guerra. Ma lo Stadio Ballarin, un tempo, era maggiormente conosciuto con il nome di “Campo Littorio”, evidente testimonianza dell’epoca fascista che in qualche modo alligna ancora oggi. Infatti, parte della tribuna ovest è vincolata dalla Soprintendenza perché esempio di architettura razionalista.

Lo Stadio Ballarin In Abbandono
Lo Stadio Ballarin in totale abbandono (foto di: www.ilrestodelcarlino.it)

La costruzione dello stadio, che solo dopo la tragedia di Superga fu intitolato a due calciatori del grande Torino, i fratelli Aldo e Dino Ballarin, avvenne fra la primavera e l’estate del 1931. Mentre l’inaugurazione risale al 22 novembre 1931 con la partita Samb-Fano, conclusasi con la vittoria degli ospiti. In realtà, l’allora Ministero spese per la costruzione del “Campo Littorio” poco più 192mila lire. Una cifra che oggi fa sorridere.

Lo Stadio Ballarin in totale abbandono

Comunque, le sorti dello stadio Ballarin sono tornate di recente alla ribalta della cronaca locale a causa della sua demolizione che ha suscitato svariate reazioni. Infatti, questo impianto sportivo da ormai troppi anni è bloccato in un limbo di progetti sfumati e false promesse. D’altra parte, la struttura versa in stato fatiscente, in quanto non è mai stata seriamente ristrutturata. E quello che subito salta all’occhio è un edificio in rovina, nonostante all’interno ci siano gli uffici della Croce Verde e la sede della locale squadra di rugby. In particolare, il terreno di gioco è malmesso, le tribune sono pericolanti, scoscese e sporche. Inoltre, di quella che un tempo fu la tribuna stampa rimane solo un gabbiotto deteriorato. Purtroppo, lo Stadio Ballarin è anche stato teatro di una tragedia, la più grande mai consumatasi all’interno di uno stadio italiano di calcio.

La tragedia del 1981

È il 7 giugno 1981 il giorno in cui a San Benedetto del Tronto si consuma la sciagura. Per iniziare, alla Fossa dei leoni era tutto pronto per la promozione in serie B della Sambenedettese. Considerando che alla squadra marchigiana, allenata da Sonetti, sarebbe bastato un punto contro il Matera per salire di categoria, allo Stadio Ballarin il pubblico entusiasta aveva portato migliaia di strisce di carta da giornale da utilizzare per la coreografia. Però, prima dell’inizio della partita si sviluppò un incendio nella curva sud, quella dei tifosi della Samb, probabilmente per lo scoppio di un bengala. E le fiamme divamparono. Conseguentemente, gli spettatori provarono a fuggire. Ma nella calca rimasero intrappolate 3500 persone. In particolare due ragazze morirono, 64 persone rimasero ustionate e un centinaio furono i feriti. D’altra parte, la Samb conquistò la promozione. Ma non ci furono festeggiamenti.

Il Rogo Allo Staio Ballarin
Il rogo allo Stadio Ballarin (foto di: storiedicalcio.altervista.org)

La riqualificazione dello Stadio Ballarin

Nel corso degli anni lo Stadio Ballarin è stato vittima di un lento logorio, fino alla situazione quasi attuale. Per questo motivo, l’amministrazione comunale ha concesso la realizzazione degli interventi necessari a rimuovere le situazioni di pericolo. Nonché i lavori di smantellamento degli adiacenti depositi che ospitavano i carri per il Carnevale, anch’essi caduti in disuso. Nello specifico, l’amministrazione è orientata verso operazioni che garantiscano la sicurezza e il mantenimento di una struttura che conserva nella memoria dei cittadini un ruolo di spazio identificativo della città.

Abbattuta La Tribuna Est Dello Stadio Ballarin
Abbattuta la tribuna est dello Stadio Ballarin (foto di: www.cronachepicene.it)

Quindi risistemare il terreno di gioco, la demolizione delle tribune, la ristrutturazione e l’installazione di un adatto impianto di illuminazione. Insomma, un progetto che sia in grado di onorare il passato e garantire una valorizzazione dell’area urbana. Dunque, il nuovo Ballarin dovrà tenere conto dell’esigenza di armonia strutturale con il paesaggio urbano circostante con l’obiettivo di valorizzare la visuale che conduce fino al cuore pulsante della Rotonda Giorgini, nel pieno centro città.

Si ringrazia per l’immagine di copertina: corriereadriatico.it

Lo Stadio Ballarin, una lezione di civiltà per la nostra Italia ultima modifica: 2019-10-25T09:00:59+02:00 da Patrizia Cicconi

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