Vino rosso e Coronavirus: ipotesi di una possibile cura

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Vino rosso e Coronavirus: ipotesi di una possibile cura

Vino Rosso E Coronavirus

Vino rosso e Coronavirus: un accostamento che può essere provocatorio o far sorridere ma, secondo uno studio dell’Università Federico II di Napoli e pubblicato sulla rivista scientifica “Nature”, potrebbe essere il resveratrolo a rappresentare un’altra possibile strada per la cura del Coronavirus; in particolare, questo fenolo si trova nella buccia dell’uva, di conseguenza nel vino, principalmente in quello rosso. Come noto, il nostro territorio marchigiano riveste un ruolo assai importante nella produzione di diversi vini sia rossi che bianchi. Per citare alcuni rossi: Colli Pesaresi, Colli Maceratesi, Esino Rosso, Rosso Piceno, Rosso Conero, Lacrima di Morro d’Alba.

Vino rosso e Coronavirus: il resveratrolo

Ultimamente l’unico obiettivo che sta mobilitando il mondo scientifico è la ricerca e la scoperta di una cura, di un vaccino contro il Covid-19. Infatti, sono tanti gli studi recenti fatti sul remdesivir, sull’avigan e tanti altri farmaci. Ma cosa hanno in comune queste cure farmacologiche? L’alta concentrazione del resveratrolo, una sostanza che è contenuta naturalmente nelle viti. Ma anche nel cacao e nelle more a scopo protettivo contro agenti patogeni, come batteri e funghi. Comunque, diverse sono le attività biologiche del resveratrolo: ha capacità antiossidanti e antinfiammatorie. E risulta protettivo per i vasi sanguigni. Inoltre, è in grado di stimolare una serie di processi coinvolti nella regolazione del ciclo cellulare e nella riparazione del DNA.

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Vino rosso e Coronavirus: la molecola di resveratrolo contenuta in alcuni alimenti (foto di: Wikipedia e SaluteLab)

L’ipotesi della possibile cura

Quindi, il vino rosso potrebbe rappresentare una svolta nella ricerca della cura contro il Coronavirus. A tal proposito, la rivista “Nature” ha di recente pubblicato una ricerca sperimentale. Per questo motivo l’Università Federico II di Napoli sta avviando una sperimentazione sugli effetti del resveratrolo come capace di bloccare la replicazione virale del Coronavirus. Già sperimentato il resveratrolo sottoforma di aerosol in pazienti Covid-19 all’Ospedale Monaldi di Napoli, ha dato buoni risultati sulla riduzione dell’infiammazione. Dopo una somministrazione in due pazienti su tre si è ridotta la fase infiammatoria. Infatti, sembra che i risultati facciano ben sperare soprattutto se il trattamento viene avviato nella fase infiammatoria del Coronavirus.

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L’Università Federico II di Napoli che sta sperimentando l’associazione tra vino rosso e Coronavirus (foto di: commons.wikimedia.org)

Calo dei positivi

Quindi, potrebbe essere il vino rosso a salvarci dal Coronavirus? Probabilmente non sarà la soluzione decisiva. Ma non si può dire che i primi notevoli rilievi non siano pervenuti. Soprattutto a fronte degli ultimi incoraggianti dati inerenti ai continui cali. Ovvero, per la prima volta da inizio pandemia il numero totale dei positivi è sceso. Asintomatici compresi, ovviamente. Comunque, si è in attesa che l’Agenzia Italiana del Farmaco dia semaforo verde.

Si ringrazia per l’immagine di copertina: torange.biz

Vino rosso e Coronavirus: ipotesi di una possibile cura ultima modifica: 2020-04-21T19:16:24+02:00 da Patrizia Cicconi

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