Sandro Pertini, politico, giornalista, partigiano italiano ed ex Capo dello Stato dal 1978 al 1985, è ricordato anche nella città rivierasca di San Benedetto del Tronto; nello specifico, nel quartiere Agraria in cui all’esponente del PSI è intitolato un piazzale comunemente conosciuto dai cittadini come “la piazza rossa”, dal colore della sua superficie. In particolare, il piazzale è adibito ad ospitare eventi, manifestazioni e concerti. Soprattutto a ridosso della festa del 1 Maggio che vede il quartiere Agraria protagonista della ricorrenza ospitando ogni anno famosi cantanti italiani. In particolare, questa festa è un appuntamento che dal 1970 scandisce la storia e la tradizione della città.
La targa commemorativa a Sandro Pertini
Nel 37esimo anniversario del giuramento da Presidente della Repubblica di Sandro Pertini, il 9 luglio del 2015 la città di San Benedetto del Tronto ha reso omaggio all’amatissimo Capo dello Stato. Ciò con l’apposizione di una targa commemorativa che intitola a Sandro Pertini il piazzale denominato con deliberazioni della Giunta comunale. Nello stesso giorno una separata area cittadina è stata intitolata ad un’altra importante figura politica italiana: la statista Nilde Iotti.
Breve biografia
Sandro Pertini, nato nel 1896, laureato in Giurisprudenza e in Scienze sociali, partecipò alla prima guerra mondiale come tenente dei mitraglieri. Divenne un fervente militante antifascista. E nel 1926 fu condannato a cinque anni di confino. Fuggito, si rifugiò a Milano e successivamente in Francia. Ma tornato in Italia nel 1929, munito di passaporto falso e riconosciuto, fu nuovamente arrestato e condannato a 11 anni di reclusione. Poi tornato libero nell’agosto 1943 ed entrato nel primo esecutivo del Partito socialista unitario venne catturato dalle SS e condannato a morte. Nel 1944 evase dal carcere assieme a Giuseppe Saragat.
Ulteriormente, a Milano assunse la carica di segretario del Partito Socialista nei territori occupati dai tedeschi. E diresse la lotta partigiana. Con la Repubblica, fu deputato all’Assemblea Costituente, senatore nel 1948, deputato dal 1953 al 1976 e Presidente della Camera nel 1968. Anche direttore dell’Avanti! e de Il Lavoro. Infine, l’8 luglio del 1978, dopo le dimissioni di Giovanni Leone, Sandro Pertini giurò diventando il settimo Presidente della Repubblica Italiana. In particolare, diede del mandato presidenziale un’interpretazione attiva e dinamica nella soluzione di alcune crisi di governo. Questo attraverso un’interlocuzione diretta con la Nazione. Morì il 24 febbraio 1990, all’età di 94 anni, a causa di complicazioni sorte dopo una caduta.
I successi di Sandro Pertini
Eletto presidente della Repubblica, a differenza dei suoi predecessori, Sandro Pertini era dotato di grande comunicativa e di un linguaggio semplice ed efficace. Quindi riscosse il larghissimo consenso, lontano dagli scandali politici. I suoi interventi erano spesso diretti e talvolta duri, come avvenne dopo il terremoto in Irpinia quando, in un messaggio alla Nazione, si scagliò contro i pubblici poteri per la lentezza dei soccorsi e la grave inefficienza. Terminato il mandato presidenziale divenne, di diritto, senatore a vita. Tra i suoi scritti il memoriale Sei condanne, due evasioni e un’ampia selezione di testi e discorsi politici Gli uomini per essere liberi.
Si ringrazia per l’immagine di copertina: Patrizia Cicconi